Uno si distrae al bivio. La crudele scalmana di Rocco Scotellaro

Collana Olio
Età di lettura: +16

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Quella di Rocco Scotellaro per la vita è stata un’infatuazione violenta, una scalmana che l’ha portato a consumarsi prima del tempo, a soli trent’anni. Uno si distrae al bivio è ritenuto il suo primo racconto, eppure di tutte le poesie, di tutti i racconti, è quello che lascia il sapore più intenso, scritto in un italiano nuovo, appassionato, vivo.

Neanche ventenne, Scotellaro descrive la vita, le ansie, i chilometri, i treni di un giovane uomo, Giorgi Ramorra, suo doppio, a caccia di donne, a caccia di futuro, a caccia di senso da cucire addosso alla vita. Ma quando arriva il momento di operare una scelta, di farsi bruciare da una decisione, lì la vita prende, crudele, il suo corso e la storia può ricominciare.

Nell’adattamento viscerale di Giuseppe Palumbo, la figura, oltre che la scrittura di Rocco Scotellaro, torna a vivere anche nel ricordo di persone che ne condivisero in parte il percorso esistenziale e di autore. In una piccola appendice, a metà strada tra saggio illustrato e graphic journalism, Palumbo rievoca il suo personale percorso di studio sulle opere dello scrittore di Tricarico e mette in luce il segno di presenze come quella di Rocco Mazzarone e di Franco Palumbo, a cui tanto deve la Lucania del Novecento.

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Codice/ISBN 9788896971222
Pagine 48, colore
Formato 21x29cm
Allestimento Brossura filo refe
Anno di pubblicazione 2013
Lingua Italiano

Quella di Rocco Scotellaro per la vita è stata un’infatuazione violenta, una scalmana che l’ha portato a consumarsi prima del tempo, a soli trent’anni. Uno si distrae al bivio è ritenuto il suo primo racconto, eppure di tutte le poesie, di tutti i racconti, è quello che lascia il sapore più intenso, scritto in un italiano nuovo, appassionato, vivo.

Neanche ventenne, Scotellaro descrive la vita, le ansie, i chilometri, i treni di un giovane uomo, Giorgi Ramorra, suo doppio, a caccia di donne, a caccia di futuro, a caccia di senso da cucire addosso alla vita. Ma quando arriva il momento di operare una scelta, di farsi bruciare da una decisione, lì la vita prende, crudele, il suo corso e la storia può ricominciare.

Nell’adattamento viscerale di Giuseppe Palumbo, la figura, oltre che la scrittura di Rocco Scotellaro, torna a vivere anche nel ricordo di persone che ne condivisero in parte il percorso esistenziale e di autore. In una piccola appendice, a metà strada tra saggio illustrato e graphic journalism, Palumbo rievoca il suo personale percorso di studio sulle opere dello scrittore di Tricarico e mette in luce il segno di presenze come quella di Rocco Mazzarone e di Franco Palumbo, a cui tanto deve la Lucania del Novecento.

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Giuseppe Palumbo

Giuseppe PalumboGiuseppe Palumbo (Matera, 1964) ha cominciato a pubblicare fumetti nel 1986 su riviste come Frigidaire e Cyborg, sulle cui pagine crea il suo personaggio più noto, Ramarro, il primo supereroe masochista. Nel 1992 entra nello staff di Martin Mystére della Sergio Bonelli Editore e nel 2000 in quello di Diabolik della Astorina. Tomka, il gitano di Guernica (2007), su testi di Massimo Carlotto, e Un sogno turco (2008), su testi di Giancarlo De Cataldo, sono editi da Rizzoli. La Comma 22 di Bologna, dedica a Palumbo una collana di volumi. Per le storiche Edizioni della Cometa ha scritto e disegnato Sei tocchi di lame. Vita, morte e miracoli di Sant’Andrea Avellino (2012). Per Lavieri, nel 2013, Uno si distrae al bivio. La crudele scalmana di Rocco Scotellaro e ha illustrato Prendere una lepre di Biagio Bagini; nel 2014, con Giulio Giordano ai disegni, pubblica I cruschi di Manzù. Del 2017 è Bazar Elettrico. 
Bataille, Warburg, Benjamin at work con testi di Pierangelo di Vittorio e Alessandro Manna.A cavallo tra 2016 e 2017, sono apparsi in Francia: Escobar. El Patron, su testi di Guido Piccoli, con Dargaud, e Tomka. Le gitan de Guernica, su testi di Massimo Carlotto, con Rackham. Sue opere sono apparse in francese, giapponese, greco, spagnolo, danese, tamil, bielorusso.http://www.giuseppepalumbo.com/

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