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L’ultimo regalo

Collana Monotremi
Età di lettura: +16

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Ma quali sono, mi chiedo, i giorni della nostra vita che ricorderemo per sempre? Quali, tra i tanti trascorsi con le persone che amiamo? E perché proprio quelli e non i mille possibili altri?

Lo scrittore, di fronte alla perdita della madre, partecipa allo sgretolarsi di quello che rappresenta l’argine principale dell’esistenza di ogni uomo, prima dell’ultima e decisiva fase della maturità. Senza più schermi di protezione egli prova allora, per l’ennesima volta, a confrontarsi con i suoi fantasmi mentre  intravede, annunciata da un sempre più invadente oblio – dal “morbo incalzante” – la morte da un’angolazione del tutto nuova, in parte inattesa.
E una volta percepita questa sconcertante sensazione – la sensazione della fine – in tutta la sua assurdità; una volta constatata una semplice, banale verità (che senza genitori non si è, né si potrà mai più essere, figli), la scrittura diventa strumento di riflessione e di rispecchiamento che conduce a un inedito genere di sdoppiamento, a un sentimento di disincanto forse definitivo.

Temi trattati: perdita
Categoria: Letteratura

Non disponibile

Codice/ISBN 9788896971215
Pagine 120, BN
Formato 13x21cm
Allestimento Brossura filo refe
Anno di pubblicazione 2013
Lingua Italiano

Ma quali sono, mi chiedo, i giorni della nostra vita che ricorderemo per sempre? Quali, tra i tanti trascorsi con le persone che amiamo? E perché proprio quelli e non i mille possibili altri?

 

Lo scrittore, di fronte alla perdita della madre, partecipa allo sgretolarsi di quello che rappresenta l’argine principale dell’esistenza di ogni uomo, prima dell’ultima e decisiva fase della maturità. Senza più schermi di protezione egli prova allora, per l’ennesima volta, a confrontarsi con i suoi fantasmi mentre  intravede, annunciata da un sempre più invadente oblio – dal “morbo incalzante” – la morte da un’angolazione del tutto nuova, in parte inattesa.
E una volta percepita questa sconcertante sensazione – la sensazione della fine – in tutta la sua assurdità; una volta constatata una semplice, banale verità (che senza genitori non si è, né si potrà mai più essere, figli), la scrittura diventa strumento di riflessione e di rispecchiamento che conduce a un inedito genere di sdoppiamento, a un sentimento di disincanto forse definitivo.

Gianfranco Pecchinenda

Gianfranco PecchinendaGianfranco Pecchinenda (Napoli, 1963), ha pubblicato, tra l’altro, i volumi: L’ombra più lunga. Tre racconti sul padre (Colonnese, 2009) e Essere Ricardo Montero (Lavieri, 2011).

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