Illustrazioni di Giancarlo Caracuzzo
C’era una volta un gabbiano. Un gabbiano diverso dagli altri. Beh, era uguale agli altri, aveva due ali, due zampe e il becco grande. Ma aveva un particolare che lo distingueva da tutti gli altri gabbiani: lui bestemmiava.
Attenzione, non bestemmiava contro il Cielo, contro qualche divinità. Bestemmiava contro se stesso.
Guardava il mare e ripeteva “Mannaggia a me, mannaggia a me”. Volava sempre da solo, perplesso. E ripeteva “mannaggia a me”. Volava dalla mattina alla sera, irrequieto, tra colline piene di alberi di ulivo, strade che conducevano a spiagge piene di rocce e alberi.
La situazione era diventata preoccupante al punto che il Dio dei cristiani, il Dio degli ebrei e il Dio dei musulmani decisero di incontrarsi per valutare il da farsi.
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