“Gli animali sono miei amici… e io non mangio i miei amici” disse Shaw. Plutarco prese subito appunti, Confucio avallò con un cenno del capo e Kafka sembrò radioso come non mai. Gli altri novantasei sorrisero. A questo geniale consesso di vegetariani senza tempo c’era chi aveva portato un’idea, chi un trattato, chi un semplice aneddoto, chi invece aveva messo in tavola farro, frutta fresca e cipolle. Ce n’era per tutti, davvero per tutti.
Dall’autore del discusso “Prendere una lepre, la nuova scienza in cucina e il corretto nutrimento dell’anima” (edito nel 2014 per i brutti tipi Lavieri), cento nuove ricette filosofiche maldestramente accompagnate da un tentativo di biografismo d’accatto.
“Finalmente un epicureismo per tutte le poleis!”. L’eco di Pergamo
“Quam fames fugit, omnes fratres sunt. Hic sunt Lavieri”. Il giornale del Legionario
“Il cibo per lo spirito è migliore, e dopo non fa odore”. Il Loto Quotidiano
“Questi estratti vegetali di vite illustri compongono un menù animalista senza tempo, quindi buono per tutte le ore”. Pall Mall Gazette
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