Ciao Arantxa, come stai? Sì, sì, ho buone notizie. No, per favore … Ti ho già detto di non giudicarmi per il romanzo inedito che hai letto. Lo so già che La casa pequeña non è un romanzo adatto per la tua agenzia; fosse per la struttura anticommerciale (ricordo che un giorno lei ha usato questo termine strano), o per qualunque altra cosa. Baderò a trovarle un editore, almeno spero. Il nuovo libro a cui sto lavorando è un’altra cosa … No, Arantxa, no, a me fondamentalmente non importa del mercato, a me interessa la letteratura … No no, ti capisco. Certo che ho due figlie (e tengo a loro), ma ciò non ha nulla a che vedere con l’inganno che il mercato ha venduto a tutti. Il mio mondo è la letteratura e voglio che le mie figlie conoscano gli interessi umani del padre … No Arantxa, ho ben chiara la differenza che c’è tra libri letti e libri venduti, trovo deplorevole che qualcuno possa confondere letteratura e mercato editoriale, ma, in fondo, è una loro confusione e un loro problema … Sì Arantxa mi tengo la letteratura (e le mie due bimbe). No, non moriranno di fame.
L’uomo non mediatico che leggeva Peter Handke è descritta dal suo autore come “una indagine romanzata in chiave di diario”. Il protagonista è, consapevolmente, come ossessionato dall’opera di Peter Handke ma ciò non gli impedisce di vedere il graduale deterioramento dei suoi rapporti con la famiglia e il lavoro. I suoi interessi e le sue sensazioni sembrano veicolate solo dalla letteratura, le sue comunicazioni con il mondo intrappolate nella velocità dei media elettronici.
Una possibilità di riscatto da questa sorta di “autismo mediatico” arriverà, alla fine, dalla sua stessa ricerca.
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